Adriano Imperatore
Publio Elio Traiano Adriano, imperatore romano della dinastia degli imperatori adottivi, regnò per oltre un ventennio: dal 117 d.c. fino alla sua morte nel 138 d.c.
Brillante fù il suo cursus honorum: per tre volte ricoprì la carica di tribuno militare, fù questore, tribuno della plebe e pretore.
Adriano fù quello che oggi chiameremmo un riformista: sua la riforma che introduceva un significativo migloramento della condizione degli schiavi. Tollerante verso i cristiani, procedette nei loro confronti solo sulla base di eventi e fatti reali e concreti e non, a differenza dei suoi predecessori, basandosi su accuse generiche.
Nel corso dei lunghi viaggi che effettuò in tutto l’Impero (in Gallia, Britanni, Germania, Mauritania, etc.), sicuro che l’assenza non avrebbe pregiudicato la tenuta del sistema, – tema che assillava invece gli altri imperatori – Adriano si occupò di questioni riguardanti il sistema difensivo ma anche di edificazione ed aspetti amministrativi, allo scopo di migliorare la qualità di vita delle province con una notevole razionalizzazione dei costi (oggi la chiameremmo “spending review”).
Il suo stile fù alquanto spartano: si spostava a cavallo e condivideva la durezza della vita dei legionari.
Nonostante il suo pragmatismo, Adriano non trascurò l’arte: appassionato di arti figurative, letteratura ed architettura, nel suo regno Roma fù arricchita di templi, come il tempio di Venere e Roma, e di edifici pubblici.